Esercizi di Profondità e 30 Giorni alla Finestra

Esercizi di profondità

“ È la profondità del mare interiore, l’abisso vorticoso che ci portiamo dentro e che ci spinge giù.
L’acqua in mare aperto, senza appigli,
l’altezza dei piloni dei cavalcavia,
il sentiero in cresta attorno al crepaccio.

È il calcolo della distanza, la misura del vuoto.
La vertigine che si mischia all’attrazione,
il paradosso che genera sgomento.

Talvolta capita di scendere nel buio,
tra le paure più nascoste e radicate;
farlo per scelta
Rovistare in quel blu, in quel che non si conosce né si intravede.
Scendere ancora più giù e non scappare
per rimanere con quello che c’è
Camminarci dentro…
e, un giorno, portarselo sù. “

L’intento di questo progetto di colori freddi, tonalità di blu, soggetti astratti e più realistici che si connettono al tema dell’acqua, è quello di lavorare sui  concetti di apnea, di immersione e dello stare in profondità. In questo caso, non si tratta soltanto di una chiave simbolica, in quanto rappresenta un modo di elaborare le paure più viscerali, una tra le quali, la paura del mare aperto, dell’acqua alta e del relativo pericolo di perdita di controllo. Da qui, è facile creare parallelismi con la paura della libertà, della gestione della vastità, delle infinite possibilità che sono ancora da definire che uno scenario acquatico a perdita d’occhio ci suggerisce.
Il progetto nasce allora dalla volontà di affrontare questo tema in chiave artistica, per avere con esso una maggiore familiarità passando per il mezzo pittorico, per il colore, attraverso esercizi catartici che non si concentrano tanto sul soggetto da dipingere, quanto sulla stesura di campiture e sulla ripetizione di tratti ricorrenti, come la spirale, che rimanda al vortice. L’obiettivo - concepito nell’estate 2020- si riferisce quindi ad un’esercitazione di” immersione volontaria” per prendere maggiore consapevolezza di sé e del lato positivo del fascino dell’abisso, di quel che può spaventare e che può talvolta essere anche affascinante, esteticamente gradevole e quindi rimandare ad immagini dal valore positivo.
Oggi, l’obiettivo si estende ad altri due punti: esaurire il concetto di profondità per consentire il passaggio al polo opposto, ovvero quello della superficialità, inteso come leggerezza, un sereno  stare a galla e “al di sopra di quel che sta sotto”, che per quanto nebuloso, oscuro e aggrovigliato possa essere, può non intaccare e non deve bloccare la vita in superficie.
La finalità è allora esplorare sufficientemente la due polarità per lavorare sulla capacità di passare più agevolmente da un polo all’altro, sperimentando di volta in volta un maggior equilibrio, una certa spontaneità nell’affrontare le diverse esigenze e situazioni.
Ecco quindi che il titolo del progetto si può cosi trasformare:

Esercizi di profondità (per parentesi di superficialità)

I quadri della collezione “Esercizi di Profondità” sono stati ospiti dell’Opificio dell’Arte di Biella, in occasione dell’evento “30 giorni alla finestra”. L’11 maggio 2021, accompagnata dalla scelta musicale di JetiLab, ho dipinto dal vivo una serie di quadri astratti sul tema del blu, del profondo, specchio dell’essenza e dell’anima.

Qui di seguito alcuni scatti della perfomance e il link di un estratto video… https://fb.watch/eO0s0J6i83/

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