Be natural/Be wild - Selvatica 2017

“Selvatica arriva alla sesta edizione. In questi anni l’idea iniziale di raccontare la natura attraverso i linguaggi dell’arte si è sviluppata, è cresciuta e la manifestazione si sta creando un’identità solida e riconoscibile. Il tema della natura, innanzitutto. Che però, per come è affrontato qui, è tutt’altro che scontato. Per parlare di natura, infatti, non basta sceglierla come soggetto. E’ necessario che l’artista ne sia personalmente coinvolto, sappia vederla con occhi speciali e poi si dimostri in grado di restituirla in maniera unica e originale. […]
Selvatica ha tenuto a battesimo quest’anno la prima edizione del concorso dedicato ai giovani artisti (rigorosamente under 35) che desiderassero confrontarsi con il tema della natura. La sfida è stata accolta con gioia da quasi duecento partecipanti. Il tema era volutamente ampio: rimandava alla natura, certo, visto che è questa la vocazione del festival, ma invitava anche a tirare fuori il proprio lato selvaggio. […] Le opere hanno messo a dura prova la giuria […], ma la scelta è stata necessaria e siamo così arrivati alle ventiquattro opere selezionate.
” - Alessandra Redaelli, Curatrice di “Selvatica, arte e natura in festival”

http://www.selvaticafestival.net/2017/
http://www.selvaticafestival.net/2017/territorio.php#

All’interno del festival, nel 2017 ha preso vita la prima edizione di Be Natural/Be wild, il Conocorso Nazionale di Pittura dedicato alla Natura a cui molti artisti da tutta Italia hanno preso parte e per il quale soltanto ventiquattro di loro hanno ricevuto un responso positivo. Felice di essere stata tra loro, ho esposto in questa occasione “Per Conto Mio”, un’opera figurativa e concettuale che vede una civetta posta su un ramo posizionato su un pannello spezzato, come spezzata è la continuità tra uomo e natura, in una ferita dolorosa e irregolare.

Per conto mio - acrilico su pannello di cartongesso spezzato, applicato su foglio di compensato tinto color rame, 67x30x2cm

“Una veduta immobile
addormentata dall’algido inverno
da’ voce all’insonoro silenzio della neve
Illumina piano i fragili colori del paesaggio, appena sfumato, accennato.
Tutto è fermo, severo.
Indifeso.
Nel bosco ci muoviamo cauti
quasi per non far rumore
per non rompere quella quiete che comunque ci ispira e rassicura.
Un attimo.
La luce si affievolisce e la pace si interrompe:
il freddo è imperturbabile,
la sera vicina.
Verrà un nuovo giorno
e verdi germogli dalla punta di quei rami,
su cui poggia la Civetta.
Lei
che della notte fa la sua dimora
lo sa…
la natura non muore
riposa.”

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