Premio Artemide

Durante un seminario del secondo anno di formazione in Counseling a Mediazione Artistica, presso il Studio EducArte di Torino, io e il mio gruppo classe abbiamo affrontato il tema del femminile, visitando "Camera: Man Ray" e declinandolo successivamente in chiave simbolica e artistica al tema delle sette dee greche, detentrici delle diverse sfaccettature femminili racchiuse in tutte le donne.
Le riflessioni fatte insieme hanno portato alla realizzazione de "I sette Ottavi", finalista al concorso internazionale Premio Artemide 2020. L’opera è stata esposta alla Bauhaus Home Gallery di Roma, in occasione della festa della donna del 2020.
Di seguito i link degli estratti video del vernissage e le immagini dell’opera in mostra!

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Ilaria Giacobbi, curatrice della mostra “Premio Artemide”, insieme a “I Sette Ottavi”

I sette ottavi - composizione di 7 quadri realizzati in tecnica mista e inseriti nei quadranti di una finestra antica in legno - 50x100cm, 2019

I Sette Ottavi

“I Sette Ottavi”, ovvero “sette figure per otto spazi”.
Nel seguente lavoro il sette è inteso come numero armonioso, perfetto, riferito alle sette tipologie del femminile espresso dalla cultura greca attraverso le dee Artemide, Era, Persefone, Afrodite, Atena, Estia e Demetra. Tutte le dee esistono in ogni  donna secondo specifiche sfaccettature; ognuna delle dee  trova e occupa la propria dimensione e sfumatura e, dialogando insieme, costruiscono continuamente un nuovo equilibrio, espresso dallo spazio bianco, lasciato appositamente vuoto. Un vuoto che in questo caso è da intendere come “pieno”, ogni giorno impiegato in modo nuovo, diverso. E’ lo spazio in cui avviene la sintesi delle stesse sette figure che animano l’essenza femminile, alle volte passionale, altre accogliente, determinata, forte, seducente, lunatica e pura. Il bianco, risultato di tutti i colori, è anche in quest’ opera lo spazio di sintesi, di integrazione dei tanti modi di essere donna, ogni giorno mutevole, nuovo e via via più consapevole.
Uno spazio bianco, vuoto, libero… di innumerevoli possibilità.”

ISA

La composizione è composta da sette quadretti (posizionati su sfondi di carta colorata monocromatica, di sfumatura che va dal nero al bianco, seguendo un ordine sparso) rappresentanti le sette dee; ogni quadretto è stato realizzato con una tecnica mista, prevalentemente di collage, che vede l’utilizzo di differenti materiali, quali china, ritagli di immagini, filo e fogli di rame.

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